Biodiversità dell’Isola di Pasqua

giardino-botanico-isola-di-pasqua

Biodiversità dell’Isola di Pasqua
L’Isola di Pasqua, situata in mezzo all’Oceano Pacifico, è conosciuta per le sue statue Moai, ma pochi sanno che l’isola ospita una grande varietà di piante e animali unici al mondo. Tuttavia, l’ecologia dell’isola è minacciata da una serie di sfide ambientali, iniziata con la deforestazione, l’introduzione di specie invasive e il cambiamento climatico.

L’Isola di Pasqua è famosa per le sue palme, che si pensa siano state introdotte sull’isola dai primi abitanti dell’isola. Tuttavia, l’abbattimento delle foreste di palme e l’introduzione di nuove specie vegetali hanno avuto un impatto negativo sulla biodiversità dell’isola. Molte delle specie uniche dell’isola, tra cui numerose specie di piante endemiche, sono minacciate dall’estinzione.

albero isola di pasqua Toromiro

Toromiro, albero endemico dell’Isola di Pasqua

Anche la fauna dell’isola è stata gravemente danneggiata dall’introduzione di specie invasive, come i ratti, che hanno avuto un impatto negativo sulla fauna autoctona dell’isola. Tuttavia, ci sono ancora alcune specie uniche che sopravvivono sull’isola, come il geco di Rapa Nui, una specie di geco endemico dell’isola, presente nella simbologia dell’isola e nei tattoo tradizionali.

Ricerche sulla biodiversità dell’Isola di Pasqua

Oltre alle specie uniche di piante e animali, l’Isola di Pasqua è anche un importante sito per la ricerca sulla biodiversità. Gli scienziati hanno identificato numerose specie di batteri, funghi e altri microrganismi sull’isola, molte delle quali potrebbero avere applicazioni mediche o industriali.

Tuttavia, l’ecologia dell’isola è minacciata anche dal cambiamento climatico, che potrebbe portare a una maggiore erosione delle coste, all’aumento del livello del mare e alla perdita di habitat per le specie autoctone.

L’isola ospita una grande varietà di piante e animali unici al mondo, ma la sua ecologia è minacciata da molte sfide ambientali. Gli sforzi per proteggere la biodiversità dell’isola, compresa la gestione sostenibile delle foreste e la rimozione delle specie invasive, sono essenziali per preservare il patrimonio naturale dell’isola per le generazioni future.

Ricchezza di specie naturali

Negli ultimi anni, gli scienziati hanno identificato numerose specie di batteri, funghi e altri microrganismi sull’isola, molte delle quali potrebbero avere applicazioni mediche o industriali.

Uno studio del 2018 ha identificato 12 nuove specie di batteri provenienti dal suolo dell’isola, tra cui una specie di bacillo in grado di produrre una sostanza con potenziale attività antitumorale. Un altro studio del 2020 ha scoperto una nuova specie di fungo chiamato Moniliophthora rapanuiensis, che è in grado di degradare la plastica, aprendo la strada a potenziali applicazioni nella gestione dei rifiuti plastici.

Inoltre, l’isola è un importante sito per la ricerca sulla conservazione delle specie autoctone e sulla gestione delle risorse naturali. Uno studio del 2019 ha ad esempio esaminato la relazione tra la biodiversità del suolo e la gestione delle foreste di Rapa Nui, identificando strategie per migliorare la gestione delle foreste e proteggere la biodiversità.

Gli sforzi per proteggere la biodiversità dell’isola e la ricerca scientifica sull’isola sono sostenuti da diverse organizzazioni, tra cui l’Università Cattolica del Cile e il Museo Nazionale di Storia Naturale del Cile, che conducono ricerche in collaborazione con le comunità locali. Biodiversità dell’Isola di Pasqua

Lichene usnea

Il lichene usnea, noto anche come “barba di vecchio”, è una pianta che cresce sulla corteccia degli alberi e delle rocce in diverse parti del mondo, tra cui l’Isola di Pasqua. Questa pianta è stata oggetto di interesse per la ricerca scientifica negli ultimi decenni, grazie alle sue proprietà medicinali.

lichene usnea

Lichene usnea

Il lichene usnea contiene composti chimici chiamati dibenzofurani e dibenzodioxine, che hanno dimostrato di avere attività antitumorale. In particolare, uno studio condotto nel 2016 ha dimostrato che un estratto di lichene usnea è in grado di inibire la crescita delle cellule tumorali del cancro alla prostata in vitro. Altri studi hanno dimostrato che l’usnic acid, uno dei principali composti attivi del lichene usnea, ha attività antivirale, antibatterica e antinfiammatoria. Biodiversità dell’Isola di Pasqua

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per valutare l’efficacia del lichene usnea nella prevenzione e nel trattamento del cancro, queste scoperte suggeriscono che il lichene usnea potrebbe avere un potenziale interessante come fonte di nuovi agenti terapeutici contro il cancro e altre malattie. Inoltre, il lichene usnea ha una lunga storia di utilizzo in diverse culture tradizionali per il trattamento di malattie come infezioni, ferite e problemi respiratori.

Rapamicina: fonte di giovinezza

La rapamicina è un composto chimico isolato per la prima volta da un batterio che vive nelle acque dell’Isola di Pasqua, noto come Streptomyces hygroscopicus. Questo composto ha suscitato l’interesse della comunità scientifica per la sua capacità di prolungare la vita degli organismi, in particolare degli animali da laboratorio come il topo e il verme.

Per il biologo David Sabatini, del Massachusetts Institute of Technology , “la rapamicina è una delle molecole più interessanti che esistano. Ha proprietà cliniche ed è già utilizzato in medicina, perché è approvato per molte indicazioni e forse se ne aggiungeranno altre, come l’invecchiamento. Ha anche interessanti collegamenti culturali, perché proviene dall’isola di Pasqua, Rapa Nui. È una molecola che ha molte dimensioni interessanti. E se si guarda alla letteratura scientifica, sembra che faccia tutto, sembra un miracolo.”

La rapamicina agisce inibendo una proteina chiamata mTOR, che è coinvolta in molti processi cellulari, tra cui la crescita e la riproduzione delle cellule. Inibendo la mTOR, la rapamicina sembra essere in grado di migliorare la funzione cellulare e di prolungare la vita degli organismi. Studi condotti su animali da laboratorio hanno dimostrato che la somministrazione di rapamicina può estendere la vita di questi animali di circa il 25%.

Questo composto ha anche altre applicazioni mediche, tra cui il trattamento di malattie come il cancro, inibendo la crescita di alcuni tumori, le malattie cardiovascolari e l’Alzheimer. Biodiversità dell’Isola di Pasqua

Perché “qualcosa” venne cercato sull’isola di Pasqua?

Un ricercatore giunse a Rapa Nui negli anni ’70 e, dopo aver effettuato diversi studi antropologici, scoprì che gli indigeni non soffrivano di tetano, nonostante camminassero a piedi nudi in una terra piena di cavalli, condizioni perfette per infettarsi.

microbiologo-Surendra-Nath-Sehgal

Il microbiologo Surendra Nath Sehgal

Il microbiologo Surendra Nath Sehgal ei suoi colleghi hanno isolato i microrganismi dal suolo dell’isola di Pasqua in modo che potessero riprodursi e quindi analizzare le sostanze che producevano. Il batterio, Streptomyces hygroscopicus, era molto efficace nell’inibire la crescita dei funghi, ma era anche immunosoppressore, lasciando indifesa la parte del corpo trattata. “Nel caso della rapamicina, non hanno mai trovato il livello tossico perché i topi non sono mai morti”, chiarisce Ajai, quindi hanno intuito che c’era molto altro da indagare.

Sehgal ha inviato un campione al National Cancer Institute (CIN) degli Stati Uniti dove hanno notato che aveva “un’attività fantastica” contro i tumori solidi. Ma, nonostante i buoni risultati, l’indagine è stata interrotta per motivi di lavoro. L’azienda che potrebbe sviluppare la molecola come medicinale non vedeva una sufficiente redditività economica. Tuttavia, nonostante avesse l’ordine di annullare tutte le ricerche, Sehgal conservò i campioni e li diede a suo figlio in modo che, anni dopo, quando la scienza fosse stata più avanzata, avrebbe continuato a indagare.

Rapamune, il farmaco nato dal batterio di Rapa Nui

Il dottor Sehgal ha condotto la ricerca sulla rapamicina che ha portato alla scoperta dell’immunosoppressore Rapamune, approvato nel 1999 e successivamente prodotto da Wyeth-Ayerst e Pfizer, che ha generato profitti multimilionari. L’acquisto di Wyeth-Ayerst da parte di Pfizer ha creato la prima azienda biofarmaceutica al mondo, sottolineando la diversificazione del portafoglio, la flessibilità e le economie di scala come le principali chiavi per il successo dell’acquisto. In seguito, il dottor Sehgal si ammalò di cancro alla prostata e iniziò a prendere la rapamicina. La sua condizione migliorò notevolmente e il cancro regredì per 4 anni, fino a quando decise di interrompere il trattamento per testare l’effetto della rapamicina sulla sua malattia. Sei mesi dopo, il dottor Sehgal morì. Tuttavia, grazie alla sua ricerca documentata e al suo stesso esempio di malattia, gli studi sulla rapimicina nel cancro sono continuati e moltiplicati.

Conservazione delle specie autoctone

L’Isola di Pasqua non è solo famosa per le sue statue Moai e la sua cultura unica, ma anche per la sua biodiversità e la sua importanza come sito di ricerca scientifica sulla conservazione delle specie autoctone e sulle risorse naturali. Gli studi sui batteri, funghi e altri microrganismi dell’isola potrebbero aprire la strada a nuove terapie mediche e applicazioni industriali, mentre gli sforzi per proteggere la biodiversità dell’isola potrebbero fornire importanti lezioni per la conservazione della natura in altre parti del mondo.

Biodiversità dell’Isola di Pasqua

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

15 − 10 =