L’archeologia sull’Isola di Pasqua

L’archeologia sull’Isola di Pasqua

L’archeologia sull’Isola di Pasqua
La storia dell’archeologia sull’Isola di Pasqua risale al 19° secolo, quando il capitano inglese James Cook visitò l’isola nel 1774. Tuttavia, la vera ricerca archeologica non iniziò fino al 20° secolo. Nel 1914, l’etnografo e antropologo norvegese Thor Heyerdahl visitò l’isola e iniziò ad esplorare i suoi siti archeologici. Nel 1955, una spedizione guidata dall’antropologo americano William Mulloy iniziò una serie di scavi sull’isola, che continuarono fino agli anni ’80. L’archeologia sull’Isola di Pasqua

Uno dei siti archeologici più importanti sull’Isola di Pasqua è il Rano Raraku, una cava di pietra dove sono stati scolpiti molti dei moai. Qui si trovano ancora molte statue incompiute, e l’area è stata oggetto di studi per decenni. Il Rano Kau, un vulcano estinto sull’isola, è un altro importante sito archeologico, dove si trovano le rovine di un antico villaggio e uno degli ultimi luoghi in cui si sono svolti riti cerimoniali tradizionali.

La storia di una società complessa

Gli scavi archeologici sull’Isola di Pasqua hanno portato alla luce molti dettagli sulla vita degli antichi abitanti dell’isola. Si crede che la società sull’isola fosse altamente stratificata, con una classe dominante composta da nobili che controllavano le risorse dell’isola, tra cui il lavoro dei contadini e degli artigiani che producevano i moai. L’agricoltura era la principale fonte di sostentamento, con l’isola che aveva una ricca biodiversità di piante e animali, molte delle quali sono oggi estinte. L’archeologia sull’Isola di Pasqua

Il culto degli antenati

Gli scavi archeologici hanno anche rivelato l’importanza del culto degli antenati nell’antica cultura dell’isola, che era legato alla costruzione dei moai. Si crede che la costruzione dei moai fosse una forma di onorare gli antenati e che questi rappresentassero i loro spiriti. Gli antichi abitanti dell’isola usavano anche petroglifi, disegni incisi sulla roccia, per documentare la loro storia e la loro religione. L’archeologia sull’Isola di Pasqua

Tra i tanti studiosi che hanno contribuito alla ricerca sull’Isola di Pasqua si possono citare William Mulloy, il geologo Clement W. Meighan, l’antropologo Alfred Metraux e l’archeologo Jo Anne Van Tilburg. Grazie al loro lavoro, abbiamo oggi una migliore comprensione della storia e della cultura dell’Isola di Pasqua e dei suoi antichi abitanti.

Archeologi locali

Sergio Rapu è stato il primo archeologo Rapa Nui ad ottenere un dottorato di ricerca in Antropologia presso l’Università di Sydney, in Australia. Nato sull’isola di Pasqua nel 1951, Rapu ha trascorso gran parte della sua vita lavorando per preservare e studiare il patrimonio culturale dell’isola. Nel 1974 è stato uno dei membri fondatori del Rapa Nui National Park, dove ha lavorato come archeologo capo e direttore dal 1978 al 2000. Durante questo periodo, Rapu ha supervisionato scavi archeologici su tutta l’isola, portando alla scoperta di importanti siti e reperti.

Oltre al professor Sergio Rapu, ci sono altri archeologi nativi dell’Isola di Pasqua che stanno contribuendo alla ricerca e alla conservazione del patrimonio culturale dell’isola.

Easter Island Statue Project

Jo Anne Van Tilburg

Jo Anne Van Tilburg e Cristián Arévalo Pakarati

Jo Anne Van Tilburg è un’archeologa americana che ha dedicato gran parte della sua carriera alla ricerca e alla conservazione del patrimonio culturale dell’Isola di Pasqua. Nel 1981, Van Tilburg ha iniziato a studiare l’archeologia dell’isola, e nel 1994 ha fondato l’associazione “World Monuments Fund” per continuare la sua ricerca e proteggere le moai e gli altri siti archeologici dell’isola.

Uno dei principali obiettivi dell’associazione è quello di preservare le statue moai dell’isola, molte delle quali sono in pericolo a causa dell’erosione, dei danni causati dalle intemperie e dall’attività umana. Il progetto ha condotto anche importanti ricerche archeologiche, tra cui scavi sulle colline di Rano Raraku e Rano Kau, due dei principali siti di produzione delle statue.

L’associazione ha una sede sull’isola, un fermento di archeologi giovani e rodati, disegnatori, grafici che si occupano delle varie attività come scavi, rilievi. Van Tilburg e la sua equipe lavorano a stretto contatto con la comunità locale dell’Isola di Pasqua per preservare e proteggere il patrimonio culturale dell’isola. L’associazione dirige anche programmi educativi e di sensibilizzazione per i visitatori, al fine di diffondere la conoscenza della cultura Rapa Nui e della sua storia.

La Tilburg ha anche fondato una galleria d’arte assieme all’artista locale Cristián Arévalo Pakarati, Mana Gallery, che  offre un programma espositivo vario ed eclettico con artisti singoli o presentazioni di gruppi tematici.

Archeologi italiani sull’Isola di Pasqua

Lorenzo Casamenti

Archeologo Lorenzo Casamenti

Lorenzo Casamenti

Lorenzo Casamenti è un archeologo italiano che ha lavorato sull’Isola di Pasqua per oltre 20 anni, occupandosi principalmente della conservazione e del restauro dei moai, le famose statue in pietra dell’isola.

Casamenti ha studiato all’Università degli Studi di Firenze, dove si è laureato in Archeologia nel 1992. Nel 1994 ha ottenuto una borsa di studio per il restauro dei moai sull’Isola di Pasqua, un’esperienza che ha segnato l’inizio della sua lunga carriera nell’isola.

Negli anni successivi, Casamenti ha lavorato con varie istituzioni internazionali, tra cui l’UNESCO e il World Monuments Fund, per salvaguardare il patrimonio culturale dell’Isola di Pasqua. Nel 2010 ha fondato la sua organizzazione no-profit, la Rapa Nui Restoration, che si occupa di restaurare i moai e altri siti archeologici sull’isola.

Casamenti e l’approccio innovativo per la conservazione dei moai

L’approccio di Casamenti al restauro dei moai è innovativo e rispettoso dell’ambiente. Invece di utilizzare tecniche invasive o materiali moderni, cerca di utilizzare le stesse tecniche e i materiali che sono stati usati per creare le statue secoli fa. Inoltre, lavora con la comunità locale per coinvolgerla nella conservazione e nel restauro dei siti archeologici, selezionando professionisti del luogo come archeologi e pittori.

Lorenzo Casamenti è diventato una figura di spicco nell’ambito dell’archeologia e della conservazione sull’Isola di Pasqua. Il suo lavoro ha contribuito a preservare il patrimonio culturale dell’isola per le generazioni future.

Sebastiano Tusa

Sebastiano Tusa

Sebastiano Tusa

Sebastiano Tusa è stato un archeologo e politico italiano, noto per il suo operato sull’Isola di Pasqua. Nel 2002, Tusa fu nominato direttore della missione archeologica italiana nell’isola, un incarico che mantenne fino alla sua morte nel 2019.
L’archeologia sull’Isola di Pasqua
Durante il suo mandato, Tusa lavorò per preservare e restaurare i siti archeologici dell’isola, in particolare i moai, le grandi statue in pietra che sono l’emblema dell’Isola di Pasqua. Tra i suoi progetti più importanti ci fu il restauro del sito di Ahu Tongariki, dove furono sollevati e riposizionati 15 moai, che erano caduti a terra in seguito a un’antica catastrofe naturale.

Tusa fu anche attivo nella promozione della conservazione ambientale dell’isola e nella salvaguardia delle sue risorse naturali. Contribuì alla creazione di un parco nazionale sull’isola, in modo da proteggere la sua biodiversità e il suo patrimonio culturale. Tusa ha anche lavorato per migliorare la collaborazione tra gli scienziati e le comunità locali, riconoscendo l’importanza della partecipazione della popolazione locale nella conservazione e nella gestione del patrimonio culturale dell’isola.

L’opera di Tusa ha avuto un impatto significativo sull’Isola di Pasqua, contribuendo alla salvaguardia dei suoi siti archeologici e alla promozione della sua cultura e del suo patrimonio naturale. Il suo lavoro ha ispirato molti altri a continuare la sua missione di preservare l’eredità unica dell’Isola di Pasqua per le generazioni future.

L’archeologia sull’Isola di Pasqua

 

Fonti:
  • “The Italian Archaeologist Working to Restore Easter Island’s Moai Statues” di Alexandra Kirkman, pubblicato su Smithsonian Magazine.
  • “An interview with Sebastiano Tusa, Archaeologist” di Charles McGrath, pubblicato su The New York Times: https://www.nytimes.com/2011/12/18/travel/sebastiano-tusa-on-easter-island.html
  • “Tusa’s Legacy: Restoring the Moai of Rapa Nui” di Nathaniel Janowitz, pubblicato su Atlas Obscura.
  • “Easter Island’s statues were built to mark freshwater sources, says study” di Jonathan Amos, pubblicato su BBC News.
  • Van Tilburg, J. A. (2019). Easter Island: Archaeology, Ecology and Culture. British Museum Press.
  • Van Tilburg, J. A., & Rapa Nui National Park. (2018). The National Park of Rapa Nui: Archaeological Research in Easter Island. Rapa Nui Press.
  • Routledge, K. (1919). The Mystery of Easter Island: The Story of an Expedition. Cosimo, Inc.
  • McCall, G. (2014). Exploring Easter Island. Bradt Travel Guides.
  • Heyerdahl, T. (1958). Aku-Aku: The Secret of Easter Island. Random House.
  • Bahn, P. G. (1996). Easter Island, Earth Island. Thames & Hudson.
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